l'etimologia, la simbologia e le leggende attorno alle farfalle
L'etimologia della parola crisalide ci spiega le ragioni dell'importanza che la farfalla rivestiva per gli antichi: dal greco "chrusòs", "oro", che a sua volta trae origine da una radice sanscrita che raffigura l'immagine dell'ardere o del risplendere, questo insetto racchiude l'idea della cosa che brilla, che splende.
Gli antichi ritenevano la crisalide un simbolo di immenso valore: per gli Aztechi simboleggiava il sole e il fuoco mentre una credenza popolare greco-romana la associava al simbolo dell'anima che si libera dal corpo, dalla materia, dall'involucro carnale.
Ed è altrettanto affascinante pensare che la farfalla simboleggia pienamente la trasformazione evocando ciò che si modifica di continuo, che rende eterni: nei pochi giorni di vita, la farfalla si dedica infatti soltanto alla procreazione per dare inizio a nuovi processi di trasformazione, a continui rinnovamenti. Questo simbolismo trasformativo non manca nelle mitologie, come in quella irlandese secondo cui la prima moglie del dio Mider, presa dalla gelosia, volle trasformare la sposa di quest'ultimo in pozzanghera ma dalla quale nacque, più tardi, un verme che si trasformò in una splendida farfalla.
Il pensiero che un essere così piccolo riesca a racchiudere significati e concetti così profondi, come quello della trasformazione, rende le farfalle degli insetti ancora più belli e straordinari, in grado di raccontare all'uomo, con la magia dei loro colori, la favola della trasformazione.