Quali sono i numeri e le stime sul calo numerico di questi insetti
Non sono pochi gli ambientalisti preoccupati sul futuro delle farfalle: dai risultati del Big Butterfly Count, una sorta di censimento annuale di questi insetti, è emerso che il numero delle farfalle comuni è calato bruscamente anche se le condizioni climatiche sono più propizie alla riproduzione.
La farfalla comune blu, per esempio, sembra diminuita del trenta per cento soltanto nel corso del 2016 mentre la farfalla pavone addirittura del quarantasei per cento. Cali così consistenti non sono una novità, non solo in Europa: già nel 2013 era stata infatti registrata una netta riduzione del numero di farfalle monarca migrate in Messico dagli Stati Uniti; stando ai dati del WWF e del governo messicano, all'epoca, la migrazione di questa specie di farfalle (la più popolare dell'intero Nord America) ha interessato soltanto trentacinque milioni di esemplari. La causa di ciò è connessa alla mancanza di piante lattiginose che stanno scomparendo per via dell'industrializzazione e dell'urbanizzazione.
Il calo del numero di farfalle in tutto il mondo è associato alle cattive condizioni atmosferiche, come a una diminuzione delle temperature nel corso delle primavere e agli inverni invece troppo miti, e alle colpe dell'agricoltura moderna che fa uso massiccio di pesticidi, causa di indebolimento delle piante sulle quali i lepidotteri depositano le proprie uova.
Sviluppandosi sempre più in anticipo rispetto al passato, le farfalle, delicate e fragili, si evolvono troppo presto correndo il rischio di andare incontro al gelo, dunque alla morte, così come rischierebbero di morire di fame se si sviluppassero all'inizio della primavera senza le giuste fonti vegetali.